27 settembre 2018 ore 16.00

MASSIMILIANO E MANET. UN INCONTRO MULTIMEDIALE

OPEN DAY PER INSEGNANTI

Il Museo Storico e il Parco di Miramare invita educatori ed insegnanti a partecipare all’open day della mostra Massimiliano e Manet. Un incontro multimediale in programma alle Scuderie del Castello di Miramare nella giornata del 27 settembre alle 16.00.
Un’occasione appositamente studiata per presentare la mostra ed approfondire le tematiche e le modalità della realizzazione del percorso espositivo. I partecipanti, accolti dalla direttrice Andreina Contessa, per una breve introduzione sui programmi didattici offerti, avranno modo di fare un’esperienza immersiva nelle quattro sale multimediali. Al termine della visita le curatrici Andreina Contessa, Rossella Fabiani e Silvia Pinna accompagneranno i visitatori ad esaminare i dipinti, le stampe e i documenti storici, e saranno a disposizione per analizzare gli aspetti più interessanti dell’esperienza vissuta e per rispondere alle domande.
Per concludere, una breve visita al Castello di Miramare, dove saranno evidenziati i rimandi alla mostra delle Scuderie.

Massimiliano e Manet. Un incontro multimediale è un viaggio nel tempo in cui le moderne tecnologie si mettono al servizio della storia, un percorso immersivo che apre molteplici possibilità di analisi sia a livello storico-artistico, sia a livello di story-telling. Insegnanti ed educatori acquisiranno così le informazioni utili per poter programmare una visita alla mostra con i loro studenti.
Vi ricordiamo che l’ingresso per le scuole è gratuito tanto alle Scuderie come al Castello, in un percorso ideale che permette prima di immaginare e poi di toccare con mano la realtà della storia.

La partecipazione all’evento è gratuita, per motivi organizzativi è richiesta la prenotazione
si prega di contattare il bookshop del Castello di Miramare:
email miramarebookshop@gmail.com
tel.040-224303
Iscrizione consentita fino ad esaurimento posti.


IL PERCORSO

Miramare propone un percorso immersivo e “multimediale”, allestito negli spazi delle Scuderie del Castello, per dar vita all’incontro impossibile tra l’imperatore del Messico, fucilato il 19 giugno 1867, ed Édouard Manet, il grande pittore francese che, indignato dalla vicenda, denunciò con la sua pittura le responsabilità francesi.
Un percorso – promosso dal Museo storico e il Parco del Castello di Miramare e prodotto da Civita Tre Venezie e Villaggio Globale International – che si presta all’approfondimento storico della figura di Massimiliano d’Asburgo e della seconda metà dell’Ottocento, oltre che una modalità inedita di esplorare la pittura di Edouard Manet.
L’itinerario permetterà agli studenti di calarsi nella storia, li coinvolgerà tramite una dimensione immersiva in cui all’elaborazione delle immagini d’epoca fa da contrappunto la narrazione teatrale, fruibile tramite l’utilizzo dell’audioguida, che permetterà di rivivere le emozioni e le contraddizioni di questa trama: Massimiliano in prima persona esprimerà le sue preoccupazioni, il suo amore per Carlotta e per Trieste, il suo impegno per il Messico e i suoi tentativi di un governo illuminato.
Dalla partenza per il Messico, con cui si apre la mostra, allo scoppio inarrestabile della guerra civile guidata da Benito Juàrez, gli studenti saranno condotti fino a Parigi, dentro lo studio di Manet. Ascolteranno i pensieri dell’artista e i commenti dei giornali del tempo, vedranno gli scatti dell’unico fotografo autorizzato a immortalare il luogo della fucilazione, Francois Aubert; davanti ai loro occhi scorreranno le immagini dei quadri – conservati ora in vari musei d’Europa e d’America (Boston, Londra, Copenhagen, Mannheim) – di cui scopriranno dettagli e particolari inediti.
Torneranno infine a Trieste a rivivere tutta l’emozione che travolse la città al ritorno della salma di Massimiliano, per scoprire infine la meravigliosa eredità lasciata dall’infelice imperatore, il Castello di Miramare.
La “multimedialità” sarà al centro di questa rievocazione, instaurandosi su più livelli di lettura, dai giornali, attraverso cui Manet viene a conoscenza della tragica fine di Massimiliano, alla pittura come mezzo di denuncia capace di aprire un acceso dibattito sulla censura – che fu animato dallo scrittore Émile Zola e coinvolse figure come Giosuè Carducci e Franz Listz -, dalla narrazione scenografica e potente ai documenti d’epoca presenti nella penultima sala.  Raccolti in questa sezione troveranno i libri della sua biblioteca di Massimiliano riferiti al Messico e all’America, altri documenti storici – dai proclami alle stampe sulla sua fucilazione – e poi alcuni dipinti conservati nei depositi e in altri ambienti del Castello, che descrivono la partenza per il nuovo regno e il rientro della salma. Al centro di quest’ultima sezione è esposto l’imponente Ritratto di Massimiliano Imperatore, a rievocare il simbolo delle antiche glorie.
SI chiude infine il percorso con i video di due giovani artisti messicani che si confrontano con una vicenda cruciale della storia del loro Paese e offrono uno sguardo che restituisce alla (nostra) prospettiva europea la lente d’ingrandimento messicana, intrecciando ancora una volta in un’unica trama presente e passato, storia e arte.

LA STORIA
Massimiliano, proclamato imperatore del Messico il 10 aprile 1864 con l’appoggio di Napoleone III di Francia e la nobiltà locale, viene fucilato due anni dopo dalle truppe ribelli a Querétaro insieme ai due generali Miramòn e Mejía. Di fronte a rivolte divenute ormai scontro armato, il sovrano francese lo aveva abbandonato. L’eco della notizia giunse immediata in Europa e a Parigi. La morte di Massimiliano fu uno scandalo per le implicazioni politiche e culturali che portava con sé: sotto la patina rifulgente della Belle Époque, metteva in moto i fermenti che avrebbero condotto  alla Prima Guerra Mondiale. Manet ne fu così ossessionato che realizzò tra il 1867 e il 1868 ben tre versioni di grande formato, come si confaceva ai dipinti di storia, uno schizzo ad olio e una lastra litografica. La forza polemica e la verve politica dell’opera ne impedirono l’esposizione al Salon di Parigi, dove era stata annunciata, e nessuna delle versioni dell’Esecuzione di Massimiliano fu mai esposta al pubblico finché Manet fu in vita.
Il 15 gennaio 1868 la fregata Novara, la stessa con la quale la coppia reale era partita piena di speranze, riconduce il feretro del sovrano nell’unica città in cui Massimiliano si era sentito veramente a casa. Trieste, proclamato il lutto cittadino, veglia il corteo funebre, che attraversa le strade della città. In lontananza la sagoma del Castello di Miramare.