Sulla punta del molo d’ingresso al porticciolo (all’epoca via d’accesso privilegiata per raggiungere il Castello, via mare) si affaccia, come un gatto al sole, una sfinge.

Si tratta di una scultura egizia con il corpo di leone e la testa di una donna dallo sguardo placido e impenetrabile. Le statue della sfinge, in antichità, venivano collocate vicino alle tombe dei faraoni per augurare al re una serena vita dopo la morte. Anche quella di Miramare, realizzata in granito rosa durante il Regno dei Tolomei – III sec-, arriva dalle meravigliose terre desertiche dell’Egitto e faceva parte della collezione personale di Massimiliano, unica superstite di una ricca collezione di reperti egizi che l’arciduca possedeva e che oggi si può ammirare a Vienna, al Kunsthistorisches Museum. Era proprio la sfinge il pezzo più prezioso e, per tal motivo, venne posizionata in cima al molo in modo da essere la prima cosa vista dagli ospiti, una volta che questi si avvicinavano al Porticciolo a bordo delle loro navi!

Ancora oggi, dopo tantissimi anni, la misteriosa sfinge continua a vegliare sulla dimora del suo caro padrone, il bianco Castello di Miramare.