Collocazione: Atrio d’onore Massimiliano diciannovenne fu in visita a Firenze e alla Galleria degli Uffizi ammirò il ritratto di Carlo V a cavallo di Antoon van Dyck. L’opera fu realizzata intorno al 1620 e fu trasferita agli Uffizi a metà del Settecento. L’arciduca affascinato dalla personalità e dalle imprese dell’imperatore volle commissionare una copia del suo ritratto per la propria collezione. L’artista prescelto fu il toscano Michele Gordigiani, del cui coinvolgimento danno notizia i documenti di rendicontazione. L’imperatore è raffigurato come un condottiero a cavallo; sopra di lui un’aquila sta per cingere il suo capo con una corona d’alloro. Sullo sfondo, il mare e il cielo in tempesta. La maestosa tela, impreziosita da un’imponente cornice dorata, era esposta originariamente in una quadreria al primo piano del Castello, come testimoniato dalle fotografie d’epoca. È stata collocata recentemente nell’atrio d’onore, assieme alle immagini di altri illustri esponenti della Casa d’Austria. Carlo V è un emblema della potenza Asburgo in uno dei momenti in cui, con l’espansione dei confini fino a oltreoceano, l’impero non conosceva il tramonto del sole, come lo stesso imperatore asseriva. Dopo l’accettazione della corona messicana, Massimiliano immaginò di poter riportare all’attualità quella fase gloriosa del proprio passato dinastico.