Collocazione: Sala IX – Stanza da letto Questo tavolino-scrittoio è il risultato una commistione di componenti di diversa datazione e provenienza. Risalgono alla metà dell’Ottocento le gambe e alcune finiture laterali e frontali. Le gambe sono in legno di noce, decorate a elementi vegetali, floreali e a volute e si congiungono con una crociera. Le estremità inferiori riproducono zampe ferine ispirate a modelli settecenteschi. Tipica del Settecento è anche la linea mossa del piano superiore, dotato di un’apertura a ribalta, che nasconde quattro cassetti interni. La ribalta è intarsiata su entrambe le facce con scene di natura morta, dove ornamenti di foglie e fiori fanno da cornice a strumenti di scrittura, rotoli di pergamena e libri. Questo sportello doveva trovarsi originariamente in un altro scrittoio, in posizione rovesciata rispetto a quella attuale, com’è testimoniato dalla prospettiva dei soggetti e dalla serratura visibile sul lato interno, mascherata da un intervento pittorico. Intorno alla decorazione centrale e lungo la fascia sottostante il ripiano superiore sono inserite delle formelle, provenienti, con ogni probabilità, dallo stesso tavolino più antico da cui fu tratta la ribalta. I soggetti delle tarsie sono vedute di città con rovine archeologiche ed edifici civili e religiosi; la raffinata tecnica dell’intarsio li fa apparire come dipinti. La produzione di stipi-scrittoi decorati a intarsio si ascrive a una tradizione tedesca datata già alla fine del Cinquecento e sopravvissuta fino al Settecento. È ipotizzabile che le tarsie di questi stipi, apprezzate per la loro qualità, venissero riutilizzate per la produzione di nuovi mobili in epoche successive, e così deve essere accaduto per le decorazioni del mobile di Miramare.