In parallelo alla costruzione del Castello, Massimiliano fa erigere nel parco il piccolo “Gartenhaus” anche chiamato “Castelletto”, in quanto imita in scala ridotta gli esterni eclettici della residenza principale. L’elegante villa viene progettata da Carl Junker ed edificata sul promontorio sopra il porticciolo di Grignano, prospiciente un belvedere sul golfo, completata da un parterre abbellito da alberi e una zampillante fontana. L’edificio a due piani comprendeva una pergolata all’ingresso per reggere un glicine, una terrazza panoramica e due balconcini al secondo piano. È dotato di una pianta a base quadrata, con terrazza, torretta e pergolata di ingresso, e la decorazione superstite al primo piano mostra numerose analogie con quella della prima residenza triestina di Massimiliano: Villa Lazarovich, che l’arciduca prese in affitto nel 1852 da Nicolò Marco Lazarovich, sistemandola secondo il suo personale gusto. Molti arredi di questa villa, sita sul colle di S. Vito, e tutt’ora esistente in via Tigor 23, furono fatti confluire a Miramare per esplicita disposizione di Massimiliano. Nonostante la ristrettezza degli ambienti, infatti, Massimiliano volle arredarli con abbondanza di quadri, tendaggi, mobili, suppellettili, poltrone e sedie, oggetti personali che l’arciduca conservava in ricordo dei suoi viaggi.
Gli echi della tragica storia di Massimiliano e Carlotta risuonano anche nel Castelletto: qui, infatti, tra la fine del 1866 e l’inizio del 1867, i medici sorveglieranno strettamente Carlotta, colpita dai primi segni di un preoccupante squilibrio mentale.
Negli anni ‘30 del Novecento, quando il Castello è abitato dai Duchi di Savoia-Aosta, il Castelletto diventa un museo aperto al pubblico, che vi può ammirare gli arredi del Castello che Amedeo di Savoia-Aosta non ha incluso nei suoi appartamenti.
Dopo l’insediamento del 1973 del WWF e la realizzazione dell’Oasi, nel 1988 sarà istituita l’Area Marina Protetta che nel 1996 stabilirà a la propria sede proprio nel Castelletto di Miramare in consegna alla Soprintendenza per i beni Storici Artistici. Nel 2015 il WWF lascia i locali trasferendosi in un’ala delle Scuderie del Castello di Miramare.
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