di Andreina Contessa
Si chiude un anno scomodo e difficile che ha imposto a tutti un ripensamento rispetto a una quotidianità che spesso avevamo dato per scontata. La chiusura, l’isolamento, le restrizioni e il distanziamento hanno accentuato l’importanza che ognuno di noi attribuisce all’ambiente che ci circonda, fatto di legami sociali, di cultura, di natura.Al Castello di Miramare abbiamo sofferto l’assenza di pubblico per lunghi periodi e la sospensione di importanti progetti: la grande fioritura che ha inondato di colore la primavera del Parco, l’attesa mostra dedicata a Marcello Dudovich, l’interessante Focus on sulla scienza fotografica nell’Ottocento. L’esserci trovati a confronto con dimensioni inedite, tuttavia, non ha comportato solo aspetti negativi. Ci siamo resi conto, ad esempio, di quanto la dimensione culturale sia determinante per la qualità della vita, e indissociabile dall’economia quotidiana. La sua importanza crescente deve indurci a considerarla come un vero ecosistema strategico. I musei, dal loro canto devono interrogarsi seriamente sul loro ruolo nella società e nella società di appartenenza.In questo anno abbiamo fatto grandi passi per rendere accessibile la tangibilità della bellezza e della cultura attraverso il mondo digitale. Anche a Miramare ci siamo adattati a questo cambiamento di scala e di percezione, cercando un approccio virtuale con il nostro pubblico, anche quello più giovane, che esaltasse tutte le potenzialità del nostro Museo, senza prescindere dalla dimensione umana. Ma abbiamo anche parlato concretamente con la città dalle pagine de Il Piccolo, che gentilmente ha creato per noi una finestra aperta su un museo chiuso. Certo, siamo consapevoli che dopo tanti mesi la sola comunicazione, per quanto eccellente, non ci basta più. Per questo non ci siamo limitati alla resilienza, abbiamo fatto di più, siamo stati creativi e propositivi, siamo stati accoglienti, riuscendo a coinvolgere istituzioni accademiche e dello spettacolo e a creare con loro, grazie a loro, un irresistibile programma culturale estivo che ha avuto un grande successo.Non abbiamo rinunciato ai grandi programmi, e nonostante la pandemia abbiamo realizzato importanti progetti. Fra tutti, il restauro della torretta del Castello, progetto che partecipa anche al concorso del Mibact Art Bonus dell’anno, e il restauro inventivo del parterre superiore del parco, che ha ripristinato il disegno originale pensato da Massimiliano d’Asburgo, e le sue rare specie botaniche. Recentemente, siamo riusciti a tenere aperto il Parco storico in deroga alle disposizioni governative, puntando sul ruolo sociale e affettivo che esso riveste per la comunità di appartenenza, e sul fatto che, in uno spazio culturale all’aperto, l’attuazione delle regole di distanziamento si integra facilmente con il contesto ambientale e il percorso di visita. Alla fine della chiusura speciale di tutti i siti nel periodo delle festività riapriremo subito il parco, e usciti dalla “zona rossa” potremo tutti passeggiare nella “verde bellezza”. Puntare sui Musei verdi sarà vincente nel futuro, consapevoli di quanto arte, bellezza e natura siano fonte di benessere psico-fisico per tutti.In questi ultimi giorni Artribune ha proclamato Miramare «miglior museo del 2020», proprio di questo anno così difficile, nel quale non ci siamo fermati un attimo. Confidiamo, pandemia permettendo, di proporre nei prossimi mesi un programma di esposizioni, eventi e appuntamenti culturali ricco, innovativo, lungimirante e appassionato, che coinvolga diverse realtà e istituzioni della città e non solo, per confermare ancora e di più la vocazione di Miramare a rappresentare un punto di riferimento ineludibile del territorio.Certo, continueremo a restaurare, conservare, studiare, condividere e trasmettere il patrimonio che abbiamo ricevuto, salvaguardando e impreziosendo l’eredità storica di chi ha costruito questo luogo. Parlo al plurale perché insieme a me lavora una piccola eroica squadra che ringrazio e incoraggio a continuare a prendersi cura con me del patrimonio comune. Mi piace l’espressione “prendersi cura”. Mai come quest’anno la parola cura ha avuto un significato centrale, vitale e chiarissimo. Abbiamo il privilegio e il dovere di prenderci cura della bellezza e dell’armonia che infondono benessere.Il nostro impegno per il 2021 è di non desistere. Non sappiamo quello che il nuovo anno ci riserverà, anche se siamo pieni di speranze grandi e piccole per il nuovo anno. Sappiamo però quello che noi riserveremo al nuovo anno e gli promettiamo fin da ora che l’energia, l’intelligenza e la perseveranza non ci mancheranno nemmeno per il 2021. Che questo sia il nostro augurio! –* Direttore Museo e parco del Castello di Miramare© RIPRODUZIONE RISERVATA
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