“La Madonna delle rose” di Tiziano dagli Uffizi di Firenze giungerà a Miramare per essere qui esposta a inizio 2022. Sarà il richiamo dei fiori che offre il parterre del parco di Massimiliano, «simili a quelli rappresentati dal Vecellio», come ha detto il numero uno del museo toscano, Eike Schmidt, a incoraggiare questa liaison? Può essere. Di sicuro la sorpresa è il frutto anche del lavoro degli ultimi quattro anni di Andreina Contessa, trascorsi a Miramare come direttrice del Museo Storico e del Parco del Castello, capace d’intessere le giuste collaborazioni e di portare un dipinto di questo calibro a Trieste. La notizia è emersa ieri durante l’incontro “Miramare, non solo numeri”. Un appuntamento per raccontare al pubblico le cifre che girano attorno all’ente e, in questo caso, anche «quale prologo – come ha sottolineato il moderatore del rendez-vous, il direttore del Piccolo e del Messaggero Veneto Omar Monestier –, per fare alcune riflessioni sullo stato di salute dei nostri musei e della nostra cultura», della riapertura del Castello, che accoglierà da oggi i visitatori.

Per vedere “La Madonna delle Rose”, dipinto a olio databile al 1530 circa, bisognerà attendere la prossima primavera e sarà uno dei punti di forza della futura stagione espositiva del museo. «Con il Castello di Miramare vogliamo iniziare una collaborazione: e lo faremo con questo prestito», ha specificato Schmidt che ha anche accennato alla connessione tra i due musei: entrambi sono legati agli Asburgo Lorena – un vero e proprio programma politico dell’arte fu scritto da Maria Luisa, l’ultima de’ Medici anche sulla funzione delle opere d’arte e dei musei – e possiedono appartamenti dove hanno abitato i Duchi d’Aosta. “Numeri belli e brutti”, raccolti in 80 pagine consultabili sul portale web del sito, sono stati poi snocciolati da Contessa riferiti a un “rendiconto di un anno difficile”.

È stata inoltre l’occasione “per raccontare che cosa c’è dietro un museo” e il suo ruolo futuro nella cultura come leva strategica dell’ecosistema economico e per la ripartenza del Paese. Davanti a un pubblico composto in presenza dal presidente della Regione Fvg Massimiliano Fedriga e dal sindaco di Trieste Roberto Dipiazza oltre a Schmidt, la residenza asburgica, è stato spiegato, ha avuto un crollo di visitatori rispetto al 2019 pari al 79% contro una media italiana del 75%, e del 50% per quanto riguarda i 22 ettari di verde, rimasti accessibili durante quest’anno pandemico. Nonostante ciò lo staff del parco e del castello ha continuato a lavorare a diversi progetti. A partire dall’approccio filologico intrapreso per il recupero dell’intero parco, fino al restauro del Bagno ducale e del Castelletto. Per questi ultimi due siti sono stati stanziati quasi 900mila euro. Spazio poi è stato riservato alle sfide per il futuro che dovranno, appunto, rispondere alla domanda in premessa sul ruolo dei musei nel post pandemia: il potenziamento della comunicazione e dell’accessibilità, dell’offerta culturale e delle collaborazioni, il riavvio dell’attività espositiva. —

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