Da lunedì 10 gennaio nel Salottino di Carlotta al primo piano del Museo di Miramare un’equipe di professionisti restaurerà davanti al pubblico un prezioso manufatto “Maria Teresa”. I restauratori risponderanno alle domande e alle curiosità del pubblico per tutto l’orario di visita.
“Ogni restauro è in sé anche un momento conoscitivo perché si scopre l’anima delle cose e si può intravedere il processo di realizzazione. Per questo abbiamo pensato che avere la possibilità di assistervi può essere un’affascinante opportunità per il pubblico”.
Il Direttore di Miramare Andreina Contessa ha presentato questa mattina, sabato 8 gennaio, un’interessante iniziativa alla quale avranno la possibilità di assistere i visitatori del Museo da lunedì 10 gennaio 2022 per dieci giorni: il “restauro live” di uno dei lampadari storici del Castello a cura di professionisti del settore che useranno le tecniche più innovative per riportare agli antichi splendori manufatti che, in qualche caso, non vengono puliti da decenni. Nel Salottino di Carlotta i restauratori professionisti saranno all’opera per tutto il giorno per restaurare un lampadario e a disposizione dei visitatori per curiosità e aneddoti storici sull’illuminazione del Castello.
Alcuni dei lampadari che ancora oggi adornano le sale del Museo, sono del tipo “Maria Teresa”, realizzati proprio in onore dell’ imperatrice austriaca Maria Teresa (1717-1780), nel XVIII secolo.Divennero il prototipo di un intero genere riprodotto anche ai giorni nostri.
Caratteristiche imprescindibili del lampadario Maria Teresa sono l’anima metallica, generalmente in lega d’argento o dorata, sulla quale viene applicato un sottile rivestimento in vetro, che poi viene a sua volta arricchito con gocce, roselline, pendagli, mandorle e festoni in cristallo di Boemia, un vetro molto più economico del cristallo di rocca. Un lampadario Maria Teresa può essere di varie dimensioni in base al numero e alla lunghezza dei bracci sporgenti decorati con elementi a forma di goccia anche in relazione alla grandezza dell’ambiente cui è destinato. La stessa tipologia costruttiva è stata utilizzata anche per lampade a parete o da tavolo. Con l’avvento dell’energia elettrica si sono mantenute alcune caratteristiche dei tempi in cui si adoperavano le candele, come i piattini raccogli-cera che sono replicati tuttora esclusivamente in chiave decorativa. Altri lampadari “Maria Teresa” del Castello, come il primo che è stato restaurato nell’ottobre 2021 nella Sala Rosa dei venti, sono in versione Boema e non Muranese.
Per quanto riguarda la procedura di restauro, si inizia con l’analisi del pezzo per capire la tipologia, lo stile, l’epoca in cui è stato costruito. Importantissima è la sequenza fotografica e la catalogazione dei vari pezzi. Il restauro procede in diverse fasi: abbassamento lampadario, smontaggio, incasellamento delle guancette, pulitura, rimontaggio delle parti, ricablaggio. Interessante il processo di lavaggio, che avviene con acqua distillata in modo da evitare la formazione di calcari sopra i cristalli e quindi eventuali opacizzazioni. Avviene poi la pulitura delle parti metalliche mediante bisturi, micromotore e microspazzole. Il rimontaggio del lampadario avviene riassemblando tutti i componenti di vetro e metallo. Alla fine il lampadario viene ricollegato alla rete elettrica.
Le operazioni di restauro del lampadari sono iniziate nell’ottobre del 2021 e procederanno nel 2022 coinvolgendo tutti i manufatti del Castello.
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